Formazione, informazione, flussi di lavoro, conoscenze. Per le aziende sono parole importanti.
Occupandomi stabilmente di formazione, in ambito accademico, istituzionale e aziendale, mi sono reso conto in questi mesi che le aziende hanno degli importantissimi asset immateriali da non sprecare, legati proprio a queste parole. Gestire le informazioni dell’azienda, ma anche il flusso di contributi di formazione, il miglioramento dei processi di lavoro e dello scambio di conoscenze, è una delle sfide che dovranno raccogliere gli imprenditori in questa epoca nella quale il luogo e il tempo di lavoro si stanno smaterializzando.
Tra uffici digitali e uffici fisici, si perde moltissimo.
Così come l’immagine e il percorso digitale di un’azienda vengono in gran parte snobbati in questo periodo di ripresa (“Bisogna produrre e fatturare!”), vengono presi mediamente sottogamba anche i processi di scambio e valorizzazione di informazioni, formazioni, conoscenze e contenuti di qualsiasi azienda.
Nelle piccole perché non c’è tempo di curarli, non ci sono soldi, non c’è abbastanza attenzione. Nelle grandi aziende perché i processi di lavoro spesso non sono snelliti, ma complicati dalla tecnologia e dalla burocrazia. In questo modo, nel passaggio del sapere di ogni tipo tra gli uffici digitali e gli uffici fisici di qualsiasi organizzazione aziendale, si perde molto.
Le conoscenze non vengono formattate, scritte, fatte vedere, mostrate consegnate in un modo armonico e accessibile a tutti. La conseguenza è che non viene curato abbastanza il processo di apprendimento delle conoscenze da parte delle risorse di un’impresa e, di conseguenza, non vi è una trasformazione in valore del know-how che si apprende.
Ci vuole progettazione, ma ci vogliono anche i giornalisti
Sto passando questi giorni a studiare, per offrire una formazione migliore su Algoritmo Umano e in ogni collaborazione dedicata a questo settore. Naturalmente per la formazione, l’informazione, i flussi di comunicazione e conoscenza ci vogliono gli specialisti della progettazione didattica.
La cosa interessante, però, è che in questo mondo del lavoro e delle aziende sempre più liquido, ci vogliono anche i creatori del contenuto che possa soddisfare al meglio le esigenze di chiarezza, univocità del messaggio, completezza, competenza ed armonia con i valori aziendali. Per questo continuo a pensare e continuo a lavorare perché ci sia sempre più bisogno di giornalisti per creare questi contenuti di formazione, informazione, conoscenza e cultura aziendale. Contenuti che, con la digitalizzazione del lavoro, stanno diventando sempre più importanti. Sono un capitale da non sprecare.
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