Piattaforme digitali: dobbiamo parlare di luogo

Le piattaforme digitali che ognuno di noi ha a disposizione stanno diventando luoghi.

E io e te dobbiamo parlarne un attimo. Siamo in una curva della nostra civiltà tecnologica. Abbiamo davanti molti strumenti digitali e molte differenti tipologie di connessione sociale, professionale e istituzionale che stanno cambiando senso.Le piattaforme digitali stanno cambiando senso: stanno, infatti, diventando luoghi e non solo semplici strumenti. Aesso ti spiego tutto.

I social network non sono più loro…

Lavori con il web, scambi messaggi con i social, ti connetti con il mondo con le app. Fai molte cose attraverso delle piattaforme digitali: acquisti, conoscenza, esperienze, informazioni, letture, scritture. L’epoca della comunicazione umana tramite i media di massa è finita. Ora ci sono tanti posti digitali dove vai a prendere le cose che ti servono o a cercarle.

Nel frattempo anche i social sono cambiati. Erano posti dove leggevi dei tuoi amici, spiavi la loro vita, guardavi contenuti… perdevi tempo. Ora sono posti nei quali cerchi e vuoi cose più sostanziose. Altrimenti non ci entri più. Inutile dirlo, ma tanti social stanno perdendo utenti per un motivo: sono vuoti. Per fartelo capire ti chiederei l’ultima volta che hai trovato qualcosa di utile su Facebook… mi sa che farai fatica a ricordarla.

Il web e le piattaforme digitali che vorresti

I siti dei media, per esempio, sono, in pratica, invivibili. Giornali e testate, infatti, stanno scegliendo la via peggiore per darti dei contenuti. Tranne qualche rara eccezione tipo il “Post” in Italia. Di che via sto parlando? Della via del contenuto a pagamento dopo poche righe di testo, il maledetto paywall. I siti, però, hanno ormai una grande varietà di contenuti possibili da offrirti che andrebbe sfruttata. Potrebbero essere luoghi di dirette, di chat, di discussioni, di incontri, di concerti, di eventi. Tipo la chiacchierata che ho fatto con qualcuno di voi qualche giorno fa. E’ questa qui…

La diretta sul concetto di luogo digitale fatta sul mio sito e caricata anche sul mio canale YouTube.

Le piattaforme digitali che vorrei e che vorresti dovrebbero saper utilizzare tutti gli strumenti multimediali. Dovrebbero cercare interazione ed esperienza condivisa con i loro utenti. Alcune realtà lo fanno. Concerti su siti, eventi su siti, manifestazioni su siti. Si possono fare, potremmo farle insieme. I siti, quindi, che non si piegano alla logica del “se vuoi capirci qualcosa prima paga”, ci sono già. Il mio lo sta diventando e non smetterò finché non verrà percapito come un luogo digitale. Ecco, ma che cos’è?

Piattaforme digitali? No, luoghi digitali

Se vai su un social network e trovi più che una semplice informazione, stai attivando un’emozione o una reazione. Qualunque strumento digitale o web di fronte a te che ti attivi è un luogo digitale. Mi spiego: se quello che senti, vedi e fai su un sito o un social ti migliora… è un luogo digitale.

Se ti arriva un messaggio di un amico che non vedi da tempo su Instagram, quello diventa luogo digitale. Perché quel messaggio ti emoziona, ti cambia anche solo per un attimo. Se vedi un video che ti spiega come risolvere un problema che pensavi irrisolvibile, beh, sei in un luogo digitale.

Il luogo digitale è qualsiasi piattaforma ti permetta di agire e sentire, non solo di stare lì, passivo. Un luogo digitale è una piattaforma digitale che ti regali sensazioni, emozioni, sentimenti. Non solo informazioni. D’altronde i luoghi fisici sono questo: sono spazi che tu riempi di vita. Così sono i luoghi digitali: spazi virtuali che riempi di vita.

Social e siti sono luoghi digitali

Tanto per continuare: i miei social sono i miei luoghi digitali. Quando ci vado come utente mi connettono con le ispirazioni che mi servono. Scelgo account con accuratezza, vado solo su quelli. Quando pubblico sono il mio dialogo con gli altri. Il mio canale Youtube, per esempio, è un posto dove vivo e ascolto: per me è imprescindibile.Tanto per essere chiaro, ci sono anche luoghi dove scelgo anche di non andare. Uno di questi è “X”, ormai cloaca della stupidità umana. Se non hanno senso per me come persona, io su certi social non voglio stare. E tu?

Le piattaforme social, quindi, sono luoghi digitali perché hanno reso più profonda la relazione con gli utenti. E stanno per diventare di più. Io, per esempio, frequento Horizon Worlds, il metaverso sociale di Facebook. Ecco: si tratta di una delle piattaforme digitali che è diventata luogo digitale perché solleva emozione. Non è solo un posto dove ci trasferiamo informazioni. E’ un luogo perché su quella piattaforma ci stiamo e ci staremo solo se ha senso… e dà senso.

Una piccola definizione finale

Insomma, il luogo digitale è un luogo virtuale, una piattaforma tecnologica che sa trasferire emozione a chi la usa. Uno spazio virtuale riempito di senso. Io lavoro e lavorerò su questo concetto per molto tempo. Voglio che anche questo posto qui sia un luogo digitale. Seguimi, vediamo insieme dove ci porta questa idea.


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