Connessione: ecco un altro big issue del mobile journalist

Connessione

Connessione internet: la velocità adeguata, questa sconosciuta.

Se vogliamo parlare di efficienza della connessione al world wide web che caratterizza le nostre vite e il nostro lavoro, parliamone. Cercando, però, di non sparare menzogne. Se sei un mobile journalist e lavori in mobilità totale, hai bisogno che attorno a te ci sia una connessione, possibilmente wireless (o cellulare) la quale segua molto fedelmente la velocità del tuo lavoro e lo spostamento dei dati che provochi da un posto all’altro. In Italia abbiamo un combinato disposto di “truffe legalizzate” nelle offerte, di infrastrutture non rispondenti alle necessità e di overload delle celle di comunicazione dati via LTE, quella del cellulare, il quale pone l’effettiva operatività della connessione che i poveretti come me e te hanno a livelli inferiori di quanto viene annunciato dagli operatori.

La situazione italiana, tra cartelli e truffe legalizzate.

La rete italiana, va detto, ha un grosso problema ambientale rispetto al suo posizionamento e alla sua efficienza. Di cosa sto parlando? Della composizione orografica del terreno. Si fa troppo rapidamente dalla profonda pianura alle Alpi da 4 mila metri per poter avere una distribuzione omogenea dei segnali di diffusione del traffico dati, sia sottoterra, sia in aria. La seconda problematica è l’impunità. Di cosa sto parlando? Delle compagnie internet che fanno per la connessione prezzi simili, si chiama cartello, ma hanno una cosa esattamente uguale: la tua connessione internet non è mai come ti hanno detto che deve essere.

Una serie di bugie interminabile.

Ti promettono fino a un giga (come la Fastweb che ho a casa mia) poi non mantengono nemmeno metà della potenza. Col Wifi di ordinanza, poi, trasmesso da un router che può essere soltanto quello che ti danno in dote, riducono notevolmente la potenza anche sotto i 300 mega è la portanza dei router più performanti. Le altre connessioni sono uguali e costano tutte tra i  26 e i 30 euro mese. Le ADSL ormai non sono utili a lavorare. Inutile prendersi in giro.

Poi, per esempio, ti sposti in una scuola superiore di San Donà di Piave (a due passi da Venezia) e scopri che per fare una diretta Facebook non c’è nemmeno una linea (chiederla decente è poi chimerico…). Per chiudere con le linee fisse, dimmi se hai mai trovato un posto come si deve per lavorare e mandare le cose quando sei “on the road”.  Poi ti rivelo un’altra cosa per la quale spero di essere smentito. Anche le linee di terra dei dati sono “ridotte” rispetto alla reale potenza erogabile per motivi di doppini o perché i contratti di fibra sono ancora pochi per quel tale doppino cui è attaccata c

La situazione della connessione cellulare.

Insomma, il Paese cambia e si riempie di lavoratori mobili come i mojoer e le infrastrutture sono lontanissime da un livello che permetta di lavorare. Quindi? Urgono rimedi... Tanto tempo fa avevo anche pensato a provocare una mappatura autonoma da parte tua e mia con uno sforzo da mettere a fattor comune. Non so se si può fare e non so se vale la pena di affidarsi alle app di reperimento wifi che ci sono, ma sono convinto che era una buona idea. Perché solo chi lavora con il mobile sa quanti dati sposta e come considerare buona o meno una wifi per consigliarla ai colleghi. Però il mondo dei giornalisti e popolato di individualisti e indifferenti. Quindi…

Il caso dei Giga che spariscono.

Quindi meglio avere una connessione cellulare, ma anche qui la questione è complicata. Le coperture non riflettono mai la verità, il 4G in posti normalissimi, anche in mezzo a cittadine (rifaccio l’esempio di San Donà perché l’ho vissuto), spesso è un sogno. Bisogna, per forza, avere più di una connessione per non restare a piedi e i pacchetti dati costano e spesso spariscono anche solo per un settaggio di una app che succhia un sacco di dati o chissà quale altro magheggio dei server.

La scorsa estate i 37 giga che avevo a disposizione nelle mie connessioni (Tre e Vodafone) sparivano in un lampo (tipo 10 giorni). Anche in questo campo il cartello è chiaro (basta guardare i prezzi), ma è chiara anche la scorrettezza che avevo evidenziato qui ( fatturazione a 4 settimane) e che è passata solo perché sono tornati alla tariffazione a mese solare. Con un piccolo problemino: i costi sono rimasti aumentati dell’ 8,6%, un aumento incredibilmente alto rispetto al costo della vita. 

Io voto per qualcuno che mi garantisca un futuro diverso.

Chiacchiere a parte, con questa situazione, ai miei consigli va aggiunto un avvertimento. Quando sei in giro a lavorare in mojo ricordati di portare la connessione con te per non restare appeso a quelle lunghe ore che passi guardando il wetransfer che tenta di trasferire il tuo video al capoccia. Io voglio andare a votare, oggi, a votare qualcuno che non differisca gli interventi nel miglioramento dell’infrastruttura. Perché se no, quando arriva il 5 G, noi resteremo fuori dalla società dei Gigabit e il cambiamento volerà via senza di noi.


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