A Mojofest è stato il giorno dei grandi panel, delle grandi scoperte e dell’italiano Angelo Chiacchio.
Ho spacciato pochi contenuti nella seconda giornata di Mojofest andata in scena il 7 giugno 2019. Duplice il motivo: l’evento ci ha regalato panel di rara importanza e ho impostato i progetti per il futuro, come succede ogni volta che vengo a Galway. Oggi è stato il giorno di grandi session come quella di Philip Bloom e di Philip Bromwell, ma anche il giorno in cui ho proprio scoperto Adobe Premiere Rush. E’ stato, tuttavia, anche il giorno nel quale è comparso sulla scena il giovane filmmaker Angelo Chiacchio, materano purosangue e realizzatore del documentario Ephemera, sul suo viaggio di oltre 300 giorni attorno al mondo per visitare le culture e i posti che sono a più alto rischio di sparizione.
EPHEMERA – A mobile documentary about a disappearing world
A intimate quest for the most evanescent things on the planet, to tell about mankind relationship with the land with mobile and social visual stories.
Il mojo regala emozione e vita vera.
Angelo è un cittadino del mondo e di professione fa il designer digitale. Il progetto Ephemera. tuttavia, ha rivelato al mondo, almeno dalle poche immagini che ho visto, un vero fuoriclasse dell’immagine che ha lavorato con il mojo per saper cogliere emozioni e pezzi di vita che gli capitavano da vanti. La grande lezione di Angelo è quella della narrazione moderna, con qualsiasi strumento. E’ una lezione che fa rima con il centro della filosofia mojo, vale a dire la capacità, grazie alla tecnologia, di vivere davvero la storia che si racconta, peraltro senza mai rubarle la scena.
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