Sto lavorando ormai da oltre un anno con Verona Network Group: vivo e vedo una realtà incredibile, almeno per il panorama italiano.
Si tratta di un piccolo gruppo editoriale del capoluogo veneto, ispirato dalla professionalità e dalla visione dell’imprenditore Germano Zanini. Un gruppo che ha un pacchetto di media (che si possono vedere qui) che stanno ricavandosi un posto di rilievo nell’ecosistema dell’informazione veronese, anche al confronto di ben più grandi competitor.
L’ingrediente principale? Il mobile journalism. Anche l’Italia, quindi, può vantare un gruppo editoriale che sta cambiando in modo totale il suo giornalismo, la sua redazione, il suo flusso di lavoro, la sua produzione multimediale verso il pubblico. Sto parlando, naturalmente, di un cambio strutturale e totale e non di una ibridazione del lavoro tra classico e mobile, cosa che succede in quasi tutte le redazioni, ormai.
La voglia di cambiare.
Il gruppo redazionale, guidato da professionisti di classe come Matteo Scolari e Myriam Scandola, è giovane e animato dalla voglia di cambiare. I processi di lavoro sono stati riprogettati in modo completo, diventando mobile start to end e giovandosi anche di app che prevedono il lavoro in cloud come Adobe Premiere Rush.
Un lavoro complesso, quello che ho sviluppato grazie a Zanini e a tutto il team, ma che è arrivato a una certa maturità. Il tutto con evidenti vantaggi di linguaggio giornalistico, di tempi, di costi. Ora il gruppo ha una mentalità mobile corredata dalla qualità e dagli atteggiamenti che sono tipici del nuovo giornalismo moderno: flessibilità, mentalità, coraggio. A Verona Network, quindi, sono cambiati gli strumenti, ma non il cuore del giornalismo, il quale sarà “aumentato” nei prossimi mesi in modo ancora più sorprendente. Stay tuned.
La voglia di live.
Verona Network si sta specializzando anche nelle dirette social multicamera per aumentare l’ingaggio nei confronti della comunità veronese che sarà oggetto delle prossime tappe del progetto. Insomma, aumenta anche la voglia di live…
In un mondo italiano dei media che brilla per difficoltà, immobilismo, scarsa visione del futuro e scarsa cultura, Verona Network è una “lepre” scappata nel futuro. Un futuro che farà anche rima con il servizio alla comunità nella quale il gruppo è fortemente radicato.
Ringrazio Germano di avermi dato la possibilità di sviluppare questo progetto, dimostrazione sul campo che l’evoluzione di un’azienda media può arrivare dal mobile journalism. E da tanto altro ancora…
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