Resilienza, la tua dote più importante

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Resilienza è la parola che amo di più nel vocabolario italiano.

Il Treccani, alla voce resilienza, dice “… in psicologia, si tratta della capacità di reagire a traumi, difficoltà, tragedie…”. Poco lontano da questa definizione c’è quella che riguarda la tecnologia dei materiali.

Il Treccani, in quel caso, dice che la resilienza è “la resistenza a rottura per sollecitazione dinamica, determinata con apposita prova d’urto”. Non male. C’è anche la definizione di resilienza nei tessuti. È questa: “Nella tecnologia dei filati e dei tessuti, l’attitudine di questi a riprendere, dopo una deformazione, l’aspetto originale”. Non male. La resilienza ha assunto anche un valore umano perché, in questa epoca malferma, abbiamo vissuto tutti più passaggi di crisi rispetto alle generazioni precedenti. Per questo motivo questa dote è diventata più importante, ma non per riportare la tua persona e il tuo lavoro “all’aspetto originale”, bensì per farli cambiare.

La resilienza del tuo business.

La Fase 2, questo periodo di riapertura del tuo lavoro e della tua attività, ti ha fatto ritornare la speranza in mezzo a mille paure. Tuttavia ti sei accorto subito che tra sanificazioni, protocolli, procedure, burocrazie, legacci, domanda del mercato calata e quanto altro, la fase 2 pare perfino più brutta della fase 1, quella in cui si stava chiusi in casa. L’unico rimedio che hai è allenare, far crescere la resilienza del tuo business. Non era difficile prevedere che la fetta di mercato dove il tuo lavoro crea ricchezza sarebbe stata, una volta riaperto l’ufficio o tirata su la serranda, diversa da prima. Non è difficile pensare che questa diversità è una cosa destinata a rimanere. Per questo motivo, giochino molto semplice, il tuo lavoro non può essere lo stesso. La resilienza del tuo business deve manifestarsi per bene, di conseguenza, nell’esercizio del cambiamento.

Le cose da cambiare

Devi cambiare tutte le cose che puoi cambiare, rivedere processi, passare al setaccio tutti i passaggi della tua catena di creazione del valore e modificarne le dinamiche. Devi diminuire i costi, virtualizzare i passaggi, evitare riunioni inutili, dialogare diversamente coi clienti, invertire il senso delle cose. Ti faccio un esempio: per gestire la mia agenda ho Calendly, un servizio di Booking online che dà al possibilità ai clienti di prendere un appuntamento con me quando vogliono. Costa tipo 13-15 euro al mese. Ci pensi quanto tempo mi fa risparmiare? Ah, a proposito… il tuo tempo è un costo. Vedi di cambiare la percezione che hai del tuo tempo dato agli altri. Togli valore all’incontro fisico non necessario e aggiungine all’interazione virtuale con chi ti dà dei soldi per quello che fai. Sfrutta piattaforme di comunicazione, lavoro collaborativo, design del pensiero, di organizzazione del tempo, di pagamento, di consegna del lavoro o del prodotto. Impara bene che cos’è la shut in economy e falla tua.

Le cose da tenere.

La prima sei tu. La seconda è la tua esperienza, il vissuto che ti ha portato ad avere quei clienti, ad avere quella storia della tua attività, quel percorso. La terza è la tua professionalità, la quarta sono i tuoi migliori prodotti. Insomma, il nucleo di quanto hai fatto fino a prima che arrivasse il Covid-19 è ancora lì, ma va proposto in un modo completamente rinnovato. Nelle cose da tenere metto tutti i passaggi di dialogo con il cliente, i quali devono essere rivisitati secondo il nuovo modo di comunicare che abbiamo. Avvertenza: non creare dinamiche virtuali che portino alla sterile replica dei rapporti con i clienti che avevi prima, ma crea processi nuovi.

L’oggetto del resiliente: lo smartphone

Tra le cose da tenere c’è, soprattutto, il tuo telefonino che, con il suo mondo di possibilità, è la tua arma più potente per sviluppare il tuo nuovo percorso, sia per la vita, sia per il lavoro, sia per la tua attività. Il telefonino può organizzare, gestire, comunicare, produrre contenuti, creare ricchezza, vendere, dialogare, esplorare e molto molto altro…

L’errore più grande sarebbe ricominciare come se niente fosse successo, solo un po’ più poveri e scornati di prima. Ti prego, non farlo. Adesso hai la possibilità di diventare diverso (e migliore) rispetto a quello che eri fino a ieri. Sfruttala.

Front Image by Wokandapix from Pixabay

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