La parola smartphone deve morire
Il motivo è molto semplice. Lo smartphone non è più.. phone. Il primo a parlare di questo argomento è stato il giornalista Ernesto Assante in un pezzo su Repubblica che puoi leggere qui sotto:
iPhone 12, la nuova macchina totale
L’abbiamo detto molte volte, fino alla noia, ma questa volta vale la pena ripeterlo: chiamiamo cose nuove con nomi vecchi e questo ci impedisce di capire come e quanto i device che abbiamo a disposizione o le funzioni che ci offrono, siano in realtà innovative, o comunque foriere di novità che vanno oltre lo sguardo superficiale e veloce che noi diamo a quello che abbiamo davanti ai nostri occhi o nelle nostre mani.
La macchina totale
Assante, nel suo articolo, parla di macchina totale perché lo smartphone è una macchina totale. Una macchina la cui caratteristica di poterci far fare delle telefonate è ormai trascurabile. Il nostro cosiddetto telefonino è diventato una personal device, per scimmiottare l’espressione personal computer. Potremmo chiamarlo così: personal device. La potenza di calcolo che offre, ora che i suoi processori sono costruiti con tecnologia a 5 nanometri, è enorme e sfruttabile in tutti i campi del lavoro e della vita. Questo strumento produce contenuti di qualità eccellente, processa calcoli complicatissimi, fa comunicare e connettere con il mondo, virtualizzare ogni passaggio del lavoro, gestisce macchine, magazzini, relazioni con clienti, progetti, creazioni artistiche. Interpreta le operazioni di un computer combinandole con la versatilità della mobilità. Crea nuovi lavori e nuovi linguaggi.
Il futuro dello smartphone
Durante l’estate del 2020, mentre tutti parlavano di 5 g, la Samsung ha pubblicato un paper sul 6g che sarà implementato a partire dall’anno 2028. Il futuro dello smartphone, praticamente, è già qui. Nel documento, trovabile a questo link, la casa coreana ha disegnato la figura dello smartphone come il terminale personale che effettuerà calcoli e porterà dati infiniti per aiutarci in comunicazioni olografiche e in riproduzioni della realtà virtuale che ci permetteranno di lavorare in tempo reale con complicate macchine robotizzate. La presentazione dell’iPhone 12, pur caratterizzata da polemiche per la questione dell’assenza, nella confezione, di caricatore e cuffie (guardati il video di Montemagno, veramente istruttivo), ha rivelato al mondo una macchina con una potenza già in grado, con notevole anticipo sui tempi, di interpretare questo ruolo. Di cosa ti sto parlando? Del ruolo della personal device.
Smartphone: come usarlo
Spesso non ci rendiamo conto della potenza che abbiamo tra le mani. Fino a oggi abbiamo sempre subito lo smartphone come un’arma di distrazione di massa. Da oggi lo strumento che abbiamo tra le mani può essere utilizzato come computer personale per aiutarci in tutti i passaggi importanti della nostra vita e del nostro lavoro. Se vuoi possiamo parlare di questo argomento insieme lunedì 19 ottobre 2020 alle 18 con l’imminente corso di Algoritmo Umano che trovi qui sotto.
I corsi di Au: libera le potenzialità del tuo smartphone – Algoritmo Umano
Lo strumento tecnologico che ci è più vicino è lo smartphone e molto spesso non lo sfruttiamo a dovere. Per questo e tanti altri buoni motivi Algoritmo Umano ha deciso di mettere in calendario un corso di tre ore su come liberare le potenzialità del telefonino per migliorare la produzione di contenuti, lo sviluppo del proprio lavoro o l’organizzazione e la produttività dei propri giorni.
Ci vediamo lì? Passeremo tre ore assieme, telefonino alla mano, scoprendo cose utili per te, per i tuoi progetti e per le tue giornate.
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