Autore: Francesco Facchini

  • Creare con lo smartphone e wordpress

    Creare con lo smartphone e wordpress

    Il nostro smartphone può essere uno strumento capace di liberare la nostra creatività.

    Impegnati come siamo a cercare di andare avanti in questo periodo così difficile, molto spesso non ci accorgiamo che il telefonino ci fornisce strumenti e anche modi per liberare la fantasia in diversi processi creativi. Si, sto parlando di quelli che riguardano il lavoro, ma sto parlando anche di quelli che riguardano la fotografia, il disegno, la scrittura e un sacco di altre manifestazioni artistiche. Tuttavia allo smartphone fa di più: ci dà la possibilità di creare anche contenuti digitali (perfino quelli di un sito) senza dover ricorrere ad hardware statico e senza dover rinunciare a una delle nostre facoltà migliori: il movimento.

    Creare qualcosa con lo Smartphone e WordPress

    Premetto che non sono un webmaster perché non ne ho nella preparazione né le competenze, soprattutto tecniche. Tuttavia questo periodo mi è servito per fare un corso di wordpress e per pensare al rinnovamento completo di questo sito e anche di un altro progetto, con l’obiettivo di progettare ogni contenuto in modo che potesse essere totalmente costruito tramite il telefonino.

    Ormai il sistema di amministrazione dei contenuti di wordpress ha raggiunto una maturità tale da essere completamente governato anche da un browser dei nostri telefonini (io per questo articolo, almeno nel suo corpo centrale, ho usato Chrome). I contenuti possono essere redatti, infatti, ma anche completati con tutti gli elementi multimediali necessari ad aumentare il tempo di permanenza sulle pagine, dai nostri simpatici compagni di giornata. Creare con WordPress e farlo con il telefonino è una delle cose che mi danno più libertà in questo periodo.

    Tanto per fare un esempio mi è capitato di scrivere questo articolo passeggiando nei dintorni di casa mia, nella splendida Bovisa a Milano. Ho aggiunto particolari di questa narrazione con il mio Samsung s10 plus facendomi aiutare dalla dettatura vocale. Ormai la potenza di calcolo dei telefonini ha proprio liberato delle opportunità che non sono soltanto legate all’uso delle app, ma anche al rapporto tra le device e il web tramite i browser. Ecco certamente i telefonini non sono adatti a cambiare un intero tema del sito che state costruendo, ma lo sono per tutte le altre funzioni di costruzione degli articoli che quel sito ospita.

    Eccomi in piazza Bausan mentre mi reco dal tabaccaio per comprare i miei amati sigari e… scrivo questo pezzo.

    La tua redazione nel telefono

    Potresti scrivere un articolo, di carattere giornalistico o creativo, un post di viaggio o qualsiasi altro contenuto multimediale possa essere utile alla tua immagine e al tuo progetto editoriale. Sorprendente: è davvero un’operazione che può cambiare i contenuti e la modalità produttiva del vostro intero modo di comunicare all’esterno. È chiaro che la cosa nasconde delle insidie e anche delle imprecisioni (alcuni errori di digitazione), ma la libertà regalata dal fatto di poter scrivere pensieri e notizie passeggiando tranquillamente sul marciapiede e ritornando verso casa dopo aver fatto due passi è davvero un’occasione da cogliere. Un’ occasione per essere più vicini ai fatti che succedono nella vostra carriera e nella vostra attività, un’occasione per poter costruire un racconto di voi che sia davvero vicinissimo alla realtà. Impressionante pensare che hai una redazione nel telefono.

    Dentro il racconto con smartphone e WordPress

    Un balcone fiorito di Via Carnevali in Bovisa, incontrato durante la passeggiata… scrittoria.

    Sono di ritorno verso casa, dopo la visita dal tabaccaio, e sto vedendo con quale facilità nel content management system di wordpress integri parole ed elementi multimediali nel racconto.

    Un video on the road.

    Il finale é per la correzione

    Arrivando alla conclusione di questo articolo sulla creatività che si può avere e sulle cose che si possono scrivere usando lo smartphone e wordpress, dico qual è la fase finale e cosa è successo durante questo articolo. Questo articolo è stato scritto digitando la voce sulla tastiera di Google, sul browser Chrome, con il mio s10 plus della Samsung poi è stato terminato al mio iPad, una volta ritornato a casa dopo questa breve camminata.

    Durante questa camminata Sono stati commessi dalla digitazione automatica vocale alcuni errori e nella progettazione dei blocchi il rapporto con Chrome e lo smartphone non è stato sempre lineare. Per esempio ho creato inavvertitamente un blocco immagine in più che, nella parte finale della redazione di questo articolo, dovrò cancellare. Per implementare l’audio qui sotto, ho dovuto registrare lo stesso audio da un’altra app e poi importarlo, perché l’importazione diretta non mi è stata permessa a causa di una non precisata “restrizione di sicurezza”

    Le ultime considerazioni con un audio.

    Ho completato le ultime fasi prima della pubblicazione sul mio iPad Pro riuscendo a svolgere meglio le operazioni più tecniche come la preparazione per la Seo e altre piccole cose, difficili da gestire dallo schermo piccolo. È stato emozionante, tuttavia, arrivare davanti all’iPad con un articolo pressoché realizzato. Le foto, il video e l’audio sono stati fatti dal mio Samsung, questo ultimo paragrafo è stato scritto con l’iPad. Nelle parti precedenti ho contato 19 errori di battitura usciti dalla digitazione vocale. Voce, smartphone e web: ecco quello che può creare di bello. A proposito: il 50% degli errori di battitura della digitazione vocale erano maiuscole non messe dopo il punto. Insomma, a essere severi, durante la redazione di questo articolo ho fatto il 10% di errori su tutto il testo. Non male, vero?

  • Voice First Era: rivoluzione… via smartphone

    Voice First Era: rivoluzione… via smartphone

    L’era dell’uso di internet attraverso la voce è cominciata.

    Sono molti segnali che hanno parlato dell’arrivo della Voice First Era, ma l’ultimo difficile periodo vissuto dalla consesso mondiale a causa della pandemia di covid-19 ha accelerato moltissimi processi tecnologici e cambiamenti di rapporto tra l’uomo e il web. Tra questi cambiamenti c’è anche quello per il quale stiamo cominciando sempre di più a utilizzare la voce come strumento attraverso il quale diamo comandi ai nostri assistenti vocali, naturalmente collegati a Internet, ma anche alle nostre device mobili per entrare nel web e ottenere quello che stiamo cercando.

    Twitter, l’ultimo di tanti segnali.

    Il tweet che vedi qui sotto è l’ultimo dei segnali arrivati a chi osserva le cose del web e l’interazione fra gli uomini, le macchine e la rete.

    https://twitter.com/Twitter/status/1273306563994845185?s=19
    Ecco il tweet dell’annuncio dell’introduzione degli audio clips da 140 secondi da parte di Twitter.

    Dal 17 giugno del 2020, quindi, Twitter ha introdotto per la prima volta gli audio clips, delle registrazioni vocali da 140 secondi luna che possono permettere di catturare un momento della propria giornata o un passaggio veloce su un fatto appena accaduto con la freschezza, l’intimità e l’empatia del linguaggio vocale.

    D’altronde questo periodo è stato anche, per noi, il periodo nel quale ci siamo avvicinati molto di più ad altre due situazioni che coinvolgono la voce e il web. Mi riferisco degli assistenti vocali, ma anche della digitazione vocale attraverso il comando apposito delle tastiere virtuali dei nostri smartphone. L’accuratezza con la quale la voce viene trasformata in testo ha ormai raggiunto livelli vicini al 100% per moltissimi linguaggi, anche se la situazione di idiomi come l’inglese è certamente più facilitata rispetto a quella che hanno davanti i circa 80-90 milioni di uomini e donne che parlano la lingua di Dante.

    Il social vocale

    Grazie all’amico Enrico Chiari ho anche scoperto l’esistenza di Hear Me Out, un social caratterizzato da brevi messaggi vocali di 42″ di durata. Provalo, regala una maggiore empatia con ogni post, offre la possibilità di arrivare più lontano unita all’immediatezza del messaggio vocale. D’altronde anche tutte le app social come Whatsapp o Messenger vengono utilizzate sempre più frequentemente con la voce e sempre meno con il testo. Il tutto in un ecosistema del web che vedrà sparire molto rapidamente la digitazione fisica per farci entrare in un mondo di post vocali e di video. Il social Hear Me Out è la creatura di una tech company australiana ed è attivo dal 2016. Il sito aziendale fa capire anche che l’azienda è quotata alla borsa australiana di Sydney. Gode di molto interesse e di quotazioni in rialzo, segno evidente che in questo settore dei social c’è molto da fare. A proposito: se scarichi l’app dagli store di Google o Apple, mi trovi… siamo in pochi a parlare italiano.

    Il caso Houndify

    Nel 2018 sono andato a Galway per Mojofest, l’evento di riferimento per la cultura della mobile content creation e del mobile journalism. Tra i panel ho assistito a un speech del general manager di Soundhound, azienda che lavora nel campo della voce e dell’intelligenza artificiale. Kathie Mc Mahon mostrò agli astanti Houndify, una vera killer application della voce. Il progetto Houndify è basato sull’evoluzione dell’intelligenza artificiale vocale in multiple situazioni, in differenti modi. La voce, lo si evince anche dal sito, è trattata come un elemento unico e caratterizzante un brand, la sua evoluzione e il mondo circostante. Nel 2018 pensavo, in modo poco lungimirante, a come sarebbe stato il mobile journalism a comando vocale. Houndify, invece, porta tutti nell’era della voce per ogni tipo di hardware e per tutte le macchine che ci circondano collegate a internet (IOT). Interessanti due concetti del progetto: il brand può avere la sua voce di riferimento. L’Intelligenza Artificiale fa il resto e apprende dagli eventi e dalle interazioni con gli utenti, imparando a rispondere a domande sempre più qualitative e complicate. Certo, nelle nostre case abbiamo Alexa e Ok Google, ma Houndify è oltre. Risponde a domande multiple, qualitative. Raggiunge quasi l’intelligenza emotiva. La sua Intelligenza Artificiale? Eccola: è la Collaborative AI.

    Il video di Houndify che racconta la Collaborative AI

    Il futuro delle aziende

    Le aziende avranno presto una voce, la loro voce. Probabilmente l’interazione vocale con i clienti passerà anche dai nostri smartphone e dai nostri tablet. Voice First Era vuol dire questo. D’ora in poi potrai parlare con i tuoi clienti e i tuoi clienti potranno risponderti. Con la voce, virtualmente. Le tue macchine avranno voce, così come ce l’hanno i tuoi assistenti vocali e il tuo smartphone. Non mi dire che non hai mai parlato con Siri… Pensare a sviluppare anche il tuo piccolo piano di comunicazione con smartphone, tablet e voce ora è un passaggio realizzabile.

    Fra un po’ diventerà obbligatorio per non essere esclusi da un mondo nel quale, per connetterci, dovremo solo parlare. Tutto partirà dalle nostre device mobili e alle stesse arriverà. Senza dubbio. La voce della tua azienda, con dei tweet vocali, con un podcast, con una diretta audio via Periscope o Facebook, deve farsi sentire. Fra un po’ avrai anche la tua voce aziendale, quella creata soltanto per te, quella che darà il benvenuto a ogni cliente che entra nel tuo mondo dalle porte virtuali delle tue piattaforme di pubblicazione o da quelle reali del tuo negozio e della tua sede. Vuoi farti trovare impreparato?

    Un mondo di assistenti vocali

    Siri, Alexa, Ok Google, Robin, Hound (queste ultime due applicazioni non sono attive in Italia): questi sono solo alcuni degli assistenti vocali che si possono tranquillamente trovare nei nostri smartphone. Si è scatenato un mondo di voci attorno a noi. Gli aspetti controversi del fenomeno ci sono, ma è un movimento inarrestabile. Sarà meglio conoscerlo. Al più presto.

    Foto di Brita Seifert da Pixabay

  • Azienda: se il tuo brand vale più di un giornale

    Azienda: se il tuo brand vale più di un giornale

    Ho creato, con il mio smartphone, molti contenuti per le imprese private, ma in questi ultimi tempi ho capito che sta succedendo qualcosa di importante nel mondo delle aziende, nel mondo dei brand. Un cambiamento che fa diventare ancora più importante il contenuto di informazione e l’ingresso nell’ecosistema dei media per qualsiasi attività. Ecco a cosa mi riferisco.

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    Editore della tua vita e della tua carriera

    Editore: una parola strana. Cambiata nel tempo.

    Questo lungo periodo di emergenza ci sta rendendo coscienti della necessità di avere un’immagine digitale, ma la stretta della crisi economica sta già minando questo pensiero dalle fondamenta. Il percorso più giusto è quello di diventare editore del tuo progetto professionale e del tuo business.

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    Toggl: la app più importante di tutte

    Chi crea contenuti con lo smartphone e chi si organizza vita e lavoro con lo smartphone ha un solo preziosissimo bene.

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    Resilienza, la tua dote più importante

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    Il Treccani, alla voce resilienza, dice “… in psicologia, si tratta della capacità di reagire a traumi, difficoltà, tragedie…”. Poco lontano da questa definizione c’è quella che riguarda la tecnologia dei materiali.

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