Ti ricordi i social audio? Sì, sto parlando di quelle app come Clubhouse. Una app della quale mi sono interessato un paio di anni fa (qui puoi leggere un articolo in merito). Sono stati e sono tuttora un fenomeno dei social network che ha anticipato una cosa di cui ti voglio parlare. Mi riferisco al concetto di luogo digitale.
Dei vecchi social network è rimasto ben poco
Dei social che abbiamo conosciuto nella prima ora è rimasto ben poco. Ora sono a pagamento. Sono strumenti molto diversi tra loro. C’è il luogo del tifo politico (X). C’è il luogo delle ispirazioni (Instagram) e c’è il luogo delle storie (Facebook). C’è il luogo del lavoro (LinkedIn). Queste piattaforme hanno perso quasi tutte utenti, hanno modificato il senso, hanno cambiato faccia. I numeri non sono più quelli di due anni fa e il motivo per usarli è diventato diverso.
Sono posti dove andiamo a cercare cose o possiamo dire delle cose. Dove, detta chiaramente, possiamo comunicare. E cosa si fa dopo aver comunicato?
I social network e le esperienze
Se comunichi bene arricchisci, se ti comunicano una cosa di valore sei arricchito. Visto che queste piattaforme ora le utilizziamo per cercare cose che ci servono mi viene da pensare una cosa. Cosa vogliamo dai social network? Vogliamo esperienze. Vogliamo le informazioni e le suggestioni. Alla fine di una lettura o di un video, vogliamo pensare di essere migliori di prima. Vogliamo fare l’esperienza del migliorarci.
Queste piattaforme, quindi, sono luoghi in cui facciamo esperienze. Di tre tipi: dare valore, ricevere valore, connetterci. Ecco, allora perché parlo di luoghi? Semplice: perché per fare esperienza ci serve un luogo, uno spazio, riempito di senso.
Il concetto del luogo digitale
A questo punto va chiarito il concetto. Il luogo digitale è una piattaforma. A questo punto, è perfino tridimensionale con la realtà virtuale. Esso migliora il valore dell’esperienza che l’uomo compie mentre di trova al suo interno. Esempio: ho già fatto le prime esperienze su Horizon Worlds, il metaverso di Meta. Ecco, lì ho conosciuto F. di Duisburg, Germania. Mi sono emozionato, ho chiacchierato, ho scambiato sensazioni. Quando ho tolto gli Oculus ero arricchito per il momento passato dentro quella piattaforma.
Mi sto spiegando? Ecco, per essere più chiaro ci ho fatto anche un video per il mio canale YouTube che ti metto qui.
Anche i siti sono luoghi digitali
Quindi ora posso dire che i social network cominciano a essere luoghi digitali e lo diventeranno anche i siti. Il mio, ad esempio, lo è già. Se noti, in basso a destra nello schermo, troverai la chat live che possiamo fare insieme. Mi riferisco a questo: se arrivi qui, puoi lasciare un messaggio sulla chat (previa registrazione) per chiedermi delle cose. Puoi dirmi che non hai capito una frase o che quello che ho scritto non è giusto. C’è di più: puoi anche dare il link di questa pagina a un amico. Puoi farlo venire qui. Poi, puoi anche discutere con lui su ciò che ho scritto.
Social network ed esempi di luoghi digitali
YouTube aprirà presto una community collegata a ogni canale nella quale gli iscritti discuteranno tra di loro e col creator. Non sarà anche quello un luogo digitale? Il Metaverso tornerà presto nelle nostre vite? Non si tratta, per caso, di un luogo digitale? Questa pagina del mio sito è un luogo digitale. Potete chattare in diretta in tanti. Potete chattare con me e tra di voi. Ecco, pensa a questo concetto e a questo senso dei social network: non possono essere più piattaforme dove perdi tempo. Devono essere luoghi digitali, dentro i quali vivi la tua vita. Ecco, smettila di rimbambirti e provaci.
Il problema da affrontare è uno solo: non pensiamo i social così. Anzi. Non abbiamo proprio capito che posso essere luoghi digitali. Ci hanno insegnato a usarli in modo da farci stare passivi. E’ ora di cambiare la storia.