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    Lavoro virtuale: territorio inesplorato

    Il lavoro, con il Covid, è cambiato per sempre.

    Ti racconto di un lampo, di un attimo. Un attimo che mi ha fatto capire molte cose sul lavoro che non avevo ancora realizzato. Cose che possono cambiare per sempre la velocità con cui uomini e imprese raggiungono i loro risultati. Non sarebbe una brutta cosa in questo mondo nel quale i mercati cambiano più velocemente di quanto possano fare le imprese.

    Un attimo che ha cambiato il mio lavoro

    Il 4 agosto 2021 ho lavorato tutto il giorno a Veronanetwork, una media company veronese per la quale mi occupo di consulenza e formazione. Stavamo esaminando le novità su alcune applicazioni per smartphone e tablet che riguardano il montaggio e le dirette social (a proposito, per saperne di più frequenta Algoritmo Umano. Ora è in manutenzione, ma presto diventerà la casa della mobile content creation).

    In un attimo mi accorgo che Zoom, il software di video call, propone un aggiornamento. Mi interrompo e scarico. Ogni volta che vedo qualcosa di nuovo mi fermo e imparo. Guardo. È una specie di malattia. Dopo il download riapro il software di Zoom del mio Mac e scopro una cosa meravigliosa. C’è una zona “app”. Incuriosito guardo di cosa si tratta e vedo che è una parte del software nel quale puoi associare applicazioni al tuo account di Zoom. Guardo un collega davanti a me e ci mettiamo subito a provare. Poi arriva quell’attimo che è destinato a cambiare il mio lavoro.

    Un luogo virtuale tutto da scoprire

    Apro una riunione Zoom e associo una app che si chiama Miro. È un software molto evoluto di mappe mentali. Lo lancio ed entro in un progetto. L’attimo folgorante arriva quando capisco che lui può interagire con me dentro la app.

    Siamo arrivati al punto di non ritorno.

    Se in un software come Zoom, infatti, possiamo lavorare insieme sullo stesso progetto, ma in modo aumentato rispetto alle solite piattaforme di collaborative work, beh penso che si possa considerare aperta l’era del lavoro virtuale.

    Un vero ufficio virtuale per il lavoro

    Ti spiego cosa intendo. Molto probabilmente saprai che ci sono molti programmi che si possono usare in collaborazione. Anche istantanea. Quello che sta creando Zoom, tuttavia, è un vero ufficio virtuale grazie al quale lavori insieme ad altri su una cosa e, nello stesso ambiente, ti vedi, ti parli, di passi le cose. Un’esperienza. Concetto centrale del nuovo modo di vivere il web.

    Con questo passo avanti siamo a una nuova dimensione del lavoro che ora è smart, mobile e interattivo. Un mondo di cui le aziende dovrebbero approfittare.

    Le aziende e il lavoro virtuale

    Ho un’impressione abbastanza netta. Ho l’impressione che in questo periodo, nel quale le aziende stanno ricominciando a vivere stabilmente i loro luoghi di lavoro, abbiano già smesso di pensare che il lavoro virtuale, lo smart working e il lavoro in mobilità, siano opportunità.

    Errore madornale.

    È vero infatti che per certi progetti e alcune fasi creative la presenza fisica è determinate. È vero anche, tuttavia, che il lavoro virtuale, se ben vissuto e con la giusta formazione, potrebbe essere un’occasione importante per cogliere due risultati. Sveltire le operazioni, risparmiare sui costi. In più avrebbe il merito di aumentare la serenità e la soddisfazione degli smart worker e la loro qualità della vita. Passerebbero, infatti, dal vivere in solitudine le loro ore al PC al considerarle un’esperienza di gruppo.

    Il futuro del lavoro

    Il futuro del lavoro farà altri passi. Li affronterò per te. Presto arriveremo al metaverso. Non sai cos’è? Beh, te lo dico lunedì prossimo. Intanto, se vuoi approfondire questo discorso basta poco. Basta mandarmi un whatsapp. Il bottone lo trovi qui nella pagina.