Tag: Luma Fusion

  • Montaggio su smartphone: novità e… il movimento di Apple

    Montaggio su smartphone: novità e… il movimento di Apple

    Il montaggio con lo smartphone è in fermento.

    Kinemaster ha rilasciato ieri sera un update della sua applicazione che permette di editare anche formati verticali o quadrati, andando a pareggiare una funzione di “flessibilità” del formato che, finora, l’aveva penalizzata rispetto alle altre applicazioni. Luma Fusion uscirà nelle prossime ore con un update alla versione 1.7 che promette faville. Adobe Premiere Rush sta vivendo i suoi primi giorni sul mercato. Alight Motion rilascia un aggiornamento dietro l’altro. Insomma, nel mondo del montaggio sullo smartphone, è tempo di fibrillazione e di novità che ampliano notevolmente le potenzialità dell’editing su apparecchi mobili in questa nostra epoca.

    Il montaggio su smartphone alla coreana

    Kinemaster è editato dalla coreana Nexstreaming che ha realizzato un ottimo prodotto orientato, almeno fino a ieri, più ai consumatori e agli amatori del video che ai professionisti. Con l’update di ieri, decisivo nel mondo Android più che nel mondo iOS, Kinemaster ha fatto un passo avanti nella direzione verso chi lavora nel campo dell’immagine e fa montaggio su smartphone. Nella nuova versione della app, infatti, si può editare per la prima volta anche in 9:16 e in 1:1, banalmente in verticale e in quadrato. Uno step deciso verso l’integrazione con gli altri software di montaggio in mobilità. Ora anche nel mondo Android chi fa contenuti può “giovarsi” della possibilità di crearli in formati più adatti al mercato dei prodotti social. Resta ancora da capire, tuttavia, quando questa app, colmerà quello che è, a mio modesto avviso, il suo difetto peggiore: quello di non avere una preview e la possibilità di tagliare le coperture.

    Luma Fusion: entra in campo Storyblocks

    Poche ore e Luma Fusion staccherà di nuovo tutti rilasciando una versione della sua app che ha dentro il collegamento diretto al database di Storyblocks. Questa “unione” con uno dei più importanti database di video e immagini in stock potenzierà il tuo lavoro, specialmente nel campo aziendale, in un modo decisivo. Poter avere un’intera sezione di video scaricabili direttamente nel tuo iphone con questa nuova feature, infatti, potrà farti creare video migliori, più ricchi di immagini di copertura, specialmente di luoghi o concetti generici, i quali potranno avere anche la “licenza” commerciale, dandoti la possibilità di “venderli”. Il costo dell’abbonamento annuale a Storyblocks via Luma? Poco più di 60 euro per avere migliaia di video e di musiche gratis, utilizzabili per prodotti che puoi piazzare sul mercato.

    Adobe Rush: il montaggio su smartphone via nuvola.

    L’entrata in campo di Adobe Premiere Rush ha squassato il mercato del montaggio su smartphone. Naturalmente il grande vantaggio, di una app che è ancora in fase di “aggiustamento”, è la filosofia del cloud con la quale, grazie a questa app, si possono iniziare prodotti video sul proprio iPhone, continuare sul proprio iPad e finire (o far finire) sul pc o sul mac. La filosofia di lavoro “in cloud” è quella che Adobe intende favorire e comunicare ai suoi clienti come un valore aggiunto. Per poter lavorare con serenità da qualsiasi posso tu sia. 

    Il movimento di Apple…

    Tim Cook ha incontrato il regista Claude Lelouch che farà il suo prossimo film con gli iPhone. All’evento Adobe Max, un altro papavero della Apple era lì a glorificare le potenzialità della creatività via “mobile”. Aggiungo anche questo scherzoso Meme dell’amico e mojoer Imram Azan

    Non ti viene da pensare che Apple stia pensando a una versione mobile di Final Cut Pro per arricchire ulteriormente il mercato del montaggio su smartphone? Aggiungo che ho fatto ricerche sul web trovando molti articoli sull’esigenza che i creatori di video con Final Cut avrebbero di una versione per il montaggio mobile della loro suite di editing preferita. Alcune di queste fonti considerano Apple Clips come un antipasto della versione mojo di Final Cut. Non ti viene da fare uno più uno più uno e pensare che il futuro ci riservi l’entrata di Apple nel mondo del montaggio con lo smartphone? A me si. Appena ho conferme autorevoli, lo saprai. Per ora è solo un’impressione. (foto in evidenza di Pixabay)

  • Luma Fusion: le cose che ho scoperto studiando per un nuovo corso

    Luma Fusion: le cose che ho scoperto studiando per un nuovo corso

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    Luma Fusion: la Ferrari delle applicazioni di montaggio.

    Con l’associazione Italian Mojo sto preparando il primo corso della mia giovane storia di docente mirato su una delle più importanti applicazioni per il mobile journalism: Luma Fusion. Se segui questo blog te ne avevo già parlato. Questo, per esempio, è il post nel quale raccontavo le ultime novità della release più recente. Tuttavia ho sempre seguito l’app realizzata da Terri Morgan e Chris Demiris come un riferimento importantissimo della cultura del mobile journalism.

    Premiere o Final Cut? No, molto meglio.

    Io non ho lavorato in Final Cut e ho lavorato molto in ambiente Premiere. So per quel che ho visto e per quel che ho vissuto sulla punta del mio mouse che Luma Fusion è meglio ed è più facile da vivere, da interpretare. L’intuitività dei comandi di base, ma anche dei piccoli trucchi segreti, mi ha sempre sorpreso e mi ha sempre fatto fare le cose che facevo con il software di Adobe nella metà del tempo. Per questo ho raccontato Luma Fusion come l’app che ha, di fatto, annullato la differenza tra il montaggio con smartphone e Tablet e il montaggio via pc.

    Ora sto studiando e me la faccio sotto…

    Dai scherzo, anche se un po’ è vero. Sto studiando in questi giorni la didattica del corso e me la faccio un po’ sotto perché Luma Fusion è una creatura che evolve con il cambiare della cultura mojo. I suoi creatori, infatti, la tengono talmente aggiornata che non era possibile che mi mettessi prima a fare la didattica di questo corso. Il motivo? L’avrei fatta su una versione vecchia. Allora devo usare, come te, d’altronde, la principale arma dell’essere mojo. Sto parlando dello studio, della ricerca, delle conoscenze, delle fonti e dei modi per andare a capire questa applicazione e le sue aree di intervento nel modo più efficace.

    Le cose che ho scoperto

    Poi il resto lo farà il cuore e la passione, ma anche il desiderio di comunicare a chi verrà che Luma Fusion non è un fine, ma un mezzo per raccontare storie. Per farti entrare nell’argomento posso girarti da dove sono partito io per lo studio, ma certamente non ti dirò dove sono arrivato. Te lo dico al corso, quando ci vediamo. Fra le cose che ho scoperto la più importante è questa: la curiosità e il desiderio di sapere sono le due armi più importanti di un mojo. A qualunque livello egli sia.

    https://youtu.be/9X6g5FypO9o

    Ci vediamo, se ti va, il 19 maggio alle 10. Per informazioni e iscrizioni puoi cliccare  su questo link.

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  • Montaggio con lo smartphone: Luma Fusion ci ha fatto superare i PC

    Montaggio con lo smartphone: Luma Fusion ci ha fatto superare i PC

    Montaggio con lo smartphone: ora ci divertiamo davvero.

    Mi viene da ridere perché un mondo intero di professionisti del visual, da giornalisti a videomaker, da montatori a tecnici, fino ai registi di chiara fama, non ha ancora compreso che il montaggio con lo smartphone è a un livello di qualità altissimo. In queste ore, poi, ha fatto un ulteriore passo in avanti e si è posizionato, a mio avviso, davanti al montaggio con il personal computer e le sue più evolute suite di montaggio. Non ci crederai, ma è così. E io lo avevo già scritto mesi fa.

    Quando parlavo di worflow, parlavo di questo…

    Nel mese di settembre del 2017, dall’IBC di Amsterdam, ho scritto del cambiamento che le due principali applicazioni di montaggio con lo smartphone stavano per fare. Se vuoi andare a riprenderti l’articolo puoi cliccare qui. Ebbene, da alcune ore, Luma Fusion ha rilasciato l’aggiornamento 1.5 che cambia per sempre l’approccio con l’editing sul telefonino e sul tablet.

    Qui sotto puoi trovare un video con i miglioramenti rilasciati nella nuova versione, ma è molto importante, visto che ti sto parlando di flusso di lavoro e di montaggio con lo smartphone, fare caso a questa nuova caratteristica che si nota nelle spiegazioni dell’App Store sulla creatura di Chris Demiris e Terri Morgan. Di cosa sto parlando? Di questo:”Si può esportare filmati renderizzati e archivi di progetto nella library dell’applicazione, in modo da poterli poi prendere se s vogliono effettuare passaggi di device, di hardware, mentre si monta”.

    Questo cambia proprio tutto.

    E’ arrivato, quindi, il momento in cui dal campo possiamo impostare anche il montaggio delle storie per poi passare progetto e file annessi in redazione per fare in modo che il processo sia completato dalla newsroom senza perdere un file e avendo il semilavorato aperto da chiudere, magari anche solo con la titolazione o con qualche taglio finale per farlo entrare nei format di un tg o di un rotocalco. Si può, quindi, lavorare in esterna e inviare non solo il video chiuso (che reputo la soluzione migliore sempre), ma anche il video aperto, per dare la chiusura a qualcun altro, comodamente seduto sulla scrivania.

  • Editing mobile: il miracolo Luma Fusion

    Editing mobile: il miracolo Luma Fusion

    Editing su mobile: quando una app è un software professionale.

    Luma Fusion è la creazione che ha cambiato il gioco del montaggio con i telefonini, è la app che ha colmato il gap tra l’editing su mobile e l’editing su personal computer (fissi o portatili che siano). Non c’è nulla di meglio che farsi spiegare questo miracolo, arrivato ormai oltre la versione 1.3 con importantissimi update rispetto alla partenza, da uno dei suoi creatori. Chi? Chris Demiris, incontrato lo scorso maggio a Galway in occasione di Mojocon 2017.

    La nostra chiacchierata.

    Cambiando un po’ il format delle interviste raccolte a Mojocon, questa te la sbobinerò traducendo domanda e risposta, per chiarificare ogni passaggio.

    Chris, innanzitutto ci racconti da vicino questa app che ci ha fatto diventare tutti “montatori” professionisti con un telefonino, colmando il gap con i computer…

    Beh, grazie. La verità è che tutto, con la mia partner Terri Morgan, è iniziato dal fatto che entrambi abbiamo cominciato la nostra attività nell’industria del video 30 anni or sono. Entrambi conoscevamo bene i video, sapevamo quali erano i bisogni dei video editor. Per questo motivo siamo partiti dicendoci: vogliamo una app che sia veramente per video editor professionisti. Non per i consumatori come può essere una iMovie o una Clips.  Abbiamo cominciato a lavorare su Luma Fusion 3 anni fa e onestamente ci siamo molto basati sulle conoscenze sviluppate lavorando su Pinnacle Studio prima di questa nostra esperienza.

    Tre anni fa, comunque, abbiamo cominciato il percorso con una nuova tecnologia e cercando tutto l’appoggio possibile da Apple per fare la migliore editing app che potessimo fare. E lavorando al top su Luma, il nostro sistema di effetti, le possibilità di editing, la sincronizzazione, tutto quello che potevamo fare per fare la migliore app possibile lo abbiamo fatto. Valorizzando anche i nostri utenti che ci danno preziosissimi feedback come accadeva con Pinnacle Studio. Ecco in Luma Fusion abbiamo portato tutto questo a sintesi.

    E’ un momento interessante per le applicazioni di editing su mobile perché Kinemaster è venuta nel vostro mondo iOS. Ho scritto e sostengo che la vostra è la migliore app di editing su mobile per Apple, la loro è la migliore possibile su Android. Tuttavia questa competizione aperta, questa sfida farà in modo che cerchiate ora di migliorare il tutto ancora di più perché siete anche nello stesso “campo” d’azione. 

    Beh, è assolutamente giusto. Onestamente avere due buonissime applicazioni di editing su mobile nello stesso campo è una cosa che ci farà fare meglio il nostro lavoro entrambi, ma va detto che ci orientiamo verso due target di consumatori diversi. Noi abbiamo più esperienza sugli editor pro che sono sempre stati su iOS mentre loro hanno pù valore sui consumer normali. A ogni modo stare insieme in un campo ci farà bene. Ci stimoleremo a vicenda.

    Una delle cose interessanti che si stanno sviluppando ora è il montaggio dei contenuti a 360 gradi. Cosa mi puoi dire su questo? E’ possibile e quali tipi di consigli vuoi dare a chi si affacci  questo tipo di montaggio?

    Abbiamo rilasciato da poco la possibilità, nelle versioni dalla 1.3, di lavorare video a 360 gradi con i loro metadati. Con questi supportiamo la Aspect Ratio giusta. Adesso quello che puoi fare è prendere il tuo video, fatto magari con una Insta 360 e importarlo in Luma ed editarlo tranquillamente. Questo significa che puoi fare tagli, puoi aggiungere effetti, puoi editare titoli. Ci si può divertire molto e, quando esporti, puoi farlo direttamente verso Youtube o Facebook che sono quelle piattaforme che reggono questa tecnologia semplicemente flaggando i bottoni giusti. Saranno disponibili subito in 360 e con i giusti metadati per quelle piattaforme.

    Quindi questo vale a dire che dalla versione 1.3 Luma Fusion fa lo stitching da sola in modo efficace…

    Non fa esattamente lo stitching, ma conserva i metadati se questi vengono direttamente dalla camera che ha fatto il video. Abbiamo semplificato il workflow per trattare quei video, ma non facciamo esattamente lo stitching classico. Parleremo molto con gli amici di Insta 360 per implementare questa cosa, ma va comunque detto che molte delle camere fanno lo stitching interno e rilasciano contenuti immediatamente fruibili.

  • Journalism app: Luma Fusion vs Kinemaster

    Journalism app: Luma Fusion vs Kinemaster

    App e giornalismo: una rivoluzione è in atto.

    In queste ore il mondo del mobile journalism sta discutendo animatamente di un item piuttosto importante: la battaglia tra le due app di editing più famose e più complete del mercato. Ecco qualche dritta per capire meglio cosa sta succedendo e come orientarsi se vuoi risolvere definitivamente il problema del gap tra il fare il montaggio su pc o su mobile. Prima di tutto sgomberiamo il campo da dubbi: questo gap non esiste più, almeno per la maggior parte delle esigenze del videomaker mobile. Il totalmojo, quindi, ha ora tutti gli strumenti per esistere. Le due journalism app, infatti, hanno chiuso il gap che esisteva tra i due tipi di montaggio con una serie di caratteristiche e di possibilità operative che mettono anche i mobile journalist in grado di produrre contenuti chiusi “pro” dal campo e in mobilità

    Total mojo alla riscossa nel mobile journalism

    Spesso mi viene chiesta questa o quella dritta per completare il proprio mojo kit, ma voglio dirti una cosa. Non è questo che fa la differenza, ma è vedere come evolve il mercato e quali strumenti regala (a  costi infinitamente più bassi rispetto al mondo dell’editing e del producing classico) per pareggiare la professionalità mobile con quella statica. Per questo motivo ho deciso di iniziare a scrivere sugli strumenti del mobile journalism (e farò anche tutorial) non prediligendo le caratteristiche tecniche dei prodotti che un mojo deve usare, ma le novità e le informazioni che  servono per restare al passo con le innovazioni, spendere meno e lavorare meglio. Per questo comincio dalle app di editing, proprio perché al di là delle stesse app è il movimento che c’è attorno che è davvero rivoluzionario.

    Luma Fusion ha fatto il primo passo

    Il rilascio dell’applicazione Luma Fusion, dell’azienda Luma Touch, è stato un vero e proprio Natale per tutti i mojoers. Luma Touch è una software agency che, se non sbaglio, fa base a Londra e che è nata dall’esperienza di Terri Morgan e Chris Demiris, due tipetti niente male di cui potete trovare la bio qui. Si sono staccati dal team di produzione di Pinnacle Studio, un’altra app che ha fatto la storia dell’editing in mobilità. Multiple piste video, multiple piste audio, regolazione del volume e degli effetti, transizioni e titoli a piacere, registrazione del voice over nella ultima versione rilasciata.

    Luma Fusion è un Premiere in piccolo, con tutte le possibilità del fratello maggiore per computer o mac. Ecco un tutorial di buon livello, almeno per le features principali, un tutorial di Eliot Fitzroy, autore anche di un video manuale per il montaggio con Luma Fusion che potete trovare qui. Siccome ritengo l’amico Fitz (dai, si fa per ridere) un’autorevole voce sull’argomento ti raccomando la visione.

    Ha sparigliato le carte della contesa

    Luma Touch, con questa app, ha sparigliato le carte del mercato dell’editing in mobilità, facendo alzare cori di giubilo per tutti i mojoers mondiali del mondo Apple. E’ la prima del mercato a essere salita a livello di un programma di montaggio professionale. Questo ha scatenato una vera rivoluzione, tra l’altro a un prezzo al quale si può acquistare al massimo una licenza da un paio di mesi di Adobe Premiere Pro (40 euro). Con questa cifra siete ok per tutto il tempo che volete. Naturalmente la cosa non poteva passare inosservata ai concorrenti dell’app di Demiris e Morgan. Infatti si è mossa anche Kinemaster

    Il mondo android e la banda di Kine

    Kinemaster è sviluppato da Nexstreaming, una software company con varie ramificazioni e una struttura worldwide assolutamente più imponente della banda di incursori di Luma Fusion. La madre di Kinemaster e la sua banda  stanno a Seoul e il core business è lo sviluppo di software di streaming ed editing per apparecchi mobili e per televisioni. Sono un gruppo grande e strutturato, la cui visione, come dice il Ceo Il-Taek Lim nel suo messaggio sul sito, è sviluppare “benessere per l’umanità attraverso il software per apparecchi mobili e altri tipi di device non riconducibili a un pc.

    L’editing in mobilità per i professionisti, quindi, non sembra essere un core vero e proprio di Nexstreaming che, però, ha affrontato il mercato consumer dei Video Editor proprio con la sua app Kinemaster. Il percorso è stato diverso, perché i coreani hanno messo in circolo nel mondo android una app free, con acquisti in app per le ulteriori feature, in grado di eseguire funzioni elementari gratuitamente.

    Poi si sono accorti di Luma Fusion e hanno iniziato a salire i gradini della scala dei video editor professionali. Il modello di business, quindi, parte da una app gratuita, ma arriva a un prezzo (per la versione pro definitiva) che è attorno ai 40 euro… annui. Questo la squalifica rispetto alla rivale, ma insomma è una scelta che resta nei confini del praticabile, del possibile. Ecco un video che mostra le principali qualità dell’applicazione che può essere tranquillamente utilizzata per il mojo

    Kinemaster entra in iOs

    Te lo confesso un’altra volta: non sono per il robottino. Tuttavia le piste multiple, gli effetti, le transizioni, la titolazione e gli accessori importanti per editare in modo professionale qualsiasi tipo di video ci sono tutti anche in kinemaster. C’è un di più in questa grande battaglia. Kinemaster ha risposto alla mossa di Luma Touch entrando nel mercato iOS con una versione beta della sua app che dovrebbe essere disponibile nei prosimi tempi e della quale molti stanno parlando nel mondo dei mojoers e dei trainer di questa nuova filosofia.  Kinemaster per Android, quindi, è la numero uno del mercato del Robottino, ma ora sta bussando alla porta del mondo Apple. Il risultato di questa guerra? Un abbassamento dei prezzi e un miglioramento delle features possibili. Con tutto vantaggio del lavoro di un mojo come te.