Trovare lavoro: è una questione di studio e cambiamento.
In questi giorni ho ricominciato lo studio la scrittura per portare a compimento il progetto di scrivere un libro sul mobile journalism e per realizzare la didattica dei miei primi corsi avanzati. Studiare è per me una necessità primaria e lo è per poter trovare il lavoro e far crescere il lavoro. Rituffandomi nei libri ho capito che sto studiando dei volumi che mi regalano tali e tante informazioni, tali e tanti stimoli da cambiarmi come persona. Ho una bibliografia vasta, tutta nel mio iPad, la quale mi deve aiutare a far crescere alcuni aspetti del mio lavoro e dei miei progetti, ma mi sono accordo che si tratta di volumi che possono cambiare la vita e la carriera di chiunque. Fatto questo pensiero ho deciso di girarteli, con la speranza che sortiscano su di te l’effetto che hanno sortito su di me. Ti avviso che i riferimenti precisi li troverai cliccando sui titoli dei libri stessi.
1. Più dai, più hai. Adam Grant.
Trovare lavoro significa raggiungere un obiettivo. Per raggiungere un obiettivo che finora non hai raggiunto devi cambiare. Ti devi spogliare di qualsiasi egoismo e imparare a dare, molto prima di ricevere. Questo libro del giovane psicologo americano rivoluziona i comportamenti sul lavoro e fa capire molto bene a noi italiani, popolo di stronzi egoisti, che se vogliamo andare avanti, dobbiamo smettere di prendere e cominciare a dare. Il geniale Grant, che trovi qui, è psicologo e ha lavorato alla Wharton School of Economics prima di diventare milionario con i suoi libri (spero per lui). Ha il merito di essere semplice, chiaro e didascalico. Ha il merito di cambiarti e di farlo sulla base di teorie economiche ben precise.
2. E non dimenticarti di essere felice. Christophe André.
Un altro psicologo, esattamente il papà della psicologia positiva. Il dottore francese propone un breviario di esercizi che mi è davvero servito quando la situazione non era facile e non sapevo come tirar fuori soldi per campare. Mi ha fatto imparare che la felicità è una scelta, anche nel campo del lavoro. Mi ha fatto capire come essere felice dei miei si, ma anche dei miei no. Ha dentro un alfabeto della felicità che segna davvero un cambiamento, se lo vuoi ascoltare.
3. iPhone millionaire. Michael Rosenblum
Per un decennio ho studiato e lavorato sui telefonini, per un decennio ho pensato che quell’aggeggio che avevo tra le mani poteva darmi da mangiare e cambiare la vita. Poi ho trovato la mojo community e ho capito che non ero il solo stronzo ad aver fatto questo ragionamento. Ho incontrato e conosciuto tutti i grandi del mobile journalism e ho iniziato a studiare. Il padre di tutti i libri sul mojo? E’ quello di Michael Rosenblum che insegna idee, tecnica, accorgimenti, business model, comportamenti e modi per diventare un mobile journalist e fare soldi con il tuosmartphone.
4. The Mojo Handbook. Burum e Quinn
E’ il manuale di riferimento del mobile journalism ed è il libro che regala una visione di insieme chiara e di carattere accademico sulla materia. Ivo Burum e Stephen Quinn ne sono gli autori e sono coloro che, per primi, hanno messo ordine nel mojo, il quale, essendo una rivoluzione culturale partita dal basso, è per sua natura disordinato e ondivago. Si tratta di un manuale universitario che è di tale importanza da dividere il tempo dei mojo in prima di questo libro e dopo questo libro.
5. Le 42 leggi del digital carisma, Rudy Bandiera.
Ho letto questo libro quando non sapevo ancora che immagine digitale volevo costruire di me. Beh, si è rivelato un breviario indispensabile per costruire una parte della figura professionale determinante se vuoi fare il giornalista oggi. Di cosa sto parlando? Sto parlando del personal branding. Il grande Rudy, però, non c’azzecca alcunché con i video o col giornalismo, ma regala un manuale strepitoso di comportamento e di atteggiamento online che tutti coloro che fanno giornalismo e comunicazione adesso, devono leggere.
6. Fai di te stesso un brand. Riccardo Scandellari.
Il massimo esperto di Presonal Branding in Italia è lui e non puoi fare a meno di passare da questo libro se desideri costruirti un brand che ti faccia riconoscere nel digitale e trovare lavoro o crescere professionalmente. Se hai qualcosa da comunicare, qualsiasi coda, questo lo devi tenere sotto il cuscino. Il Personal Branding che ti costruisci è la strada principale della tua carriera. Grazie a questo libro cominci a smettere, se lo metti in pratica, di inseguire il lavoro e fai in modo che il lavoro insegua te.
7. Resisto, dunque sono. Pietro Trabucchi.
Se hai bisogno di una mappa per sapere la direzione dove andare in questo nostro campo di lavoro così massacrato e incerto ti serve il Trabucchi. Questo libro è il manuale italiano di resilienza più importante e io ne ho già parlato su questo blog l’anno scorso. Se hai bisogno di capire in modo più approfondito di cosa di tratta ti rimando alla recensione che ne feci nel luglio del 2017. La feci da papà, pensando alle difficoltà che si affrontano quando sei un genitore single come me, ma va bene anche per il lavoro. Devi essere più forte della mediocrità, della rassegnazione, della fatica, della frustrazione e questo libro ti serve eccome.
8. Live like Fiction. Francesco Paulo Marconi.
Ok, hai imparato come si costruisce un Personal Brand? Ecco, adesso trasformati nella superstar che sei e che non sapevi di essere. Il percorso di Francesco Paulo Marconi, capo della Research and Development del WSJ, è un percorso che dura nel tempo e ti indica esercizi e tecniche per diventare il sucesso che sei… Si, hai letto bene, non sto sparando minchiate. Diventa l’uomo di successo che sei e fallo raccontando e vivendo la tua vita come una fiction. La tua vera fiction. E non sto parlando di fare il fenomeno, ma semplicemente di esprimere pubblicamente la realizzazione del tuo percorso. Trovare lavoro diventerà una cosa che, forse, nemmeno di serve più.
9 Rock and Blog. Riccardo Scandellari.
Sto ragazzo l’ha fatta grossa. Ha sfidato il drago e ha vinto e, dopo aver fatto esperienza con la grande Flaccovio, è andato a giocare in Champions League. E l’ha vinta facendo un libro che sta due piani più su di quanto stessero gli altri. Lo aspettavo al varco, mi aspettavo una delusione. Ha strabattuto tutte le mie titubanze, tanto che ne parlerò anche nei prossimi giorni, quando avrò finito di mangiarlo. E’ un libro che se vuoi trovare lavoro, ti fa prima trovare te, poi il lavoro che ti serve.
10. Mobile Storytelling: A journalist´s guide to the smartphone galaxy
Il libro di Bjorn Staschen e Wytse Vellinga fa diventare il mobile journalism materia universitaria di primo livello tra quelle che si studiano nel giornalismo (o meglio che si dovrebbero studiare, visto che in Italia non siamo ancora in grado di poter dire che si studia mojo nelle scuole di giornalismo). C’è tutto if you want to be a mojo.
Naturalmente se guardo nella mia biblioteca nell’ipad c’è altro. Altrettanto naturalmente ti dico che nei prossimi mesi aggiungerò dei pezzi. Dividere la conoscenza arricchisce. In tutti i sensi, anche economicamente.