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    La lunga vita: io rappresento tutti

    Finalmente. E’ più di un anno che aspetto “La lunga vita” e l’attesa sta per finire.

    Forse sono passati tre anni dal giorno in cui l’organizzazione del progetto “La lunga vita” di Fondazione Farmafactoring mi ha chiamato. “Vorremmo farle un ritratto fotografico nell’ambito di un progetto che racconta le fasi della vita”. Ricordo il mio stupore. “Volete proprio me?”. “Sì, abbiamo visto il suo bel lavoro di divulgazione e di cultura che sta facendo con Sharingdaddy e ci serviva un papà single. Lei, per noi, è il Papà single con la p maiuscola”.

    Un po’ di tempo dopo sono venuti a trovarmi con il fotografo Costantino Ruspoli. Ricordo tutto di quello scatto: Ricordo la serenità, la calma, mio figlio che diceva “scegliamo questo scatto, perché qui almeno sorride un po’“. Infine la meraviglia (con il Covid in mezzo).

    La mostra “La Lunga Vita: viaggiatori a metà strada. Equilibrio Instabile” doveva andare in scena nel marzo del 2020, ma la pandemia ha spazzato via tutto. In questi mesi ho atteso l’uscita di questo evento, ma è successo molto di più.

    Essere una copertina

    Già, perché nel frattempo mi hanno comunicato che la mia foto andava in copertina del libro fotografico che è stato creato per questo progetto e per la sua fase di mezzo. “La lunga vita”, infatti, è una mostra fotografica, ma è anche una ricerca approfondita della Fondazione Farmafactoring che indaga sulle fasi dell’esistenza della popolazione italiana in questa epoca così liquida e complicata.

    Sono, quindi, il manifesto dell’età di mezzo. Sinceramente non me lo aspettavo e non penso di avere criteri per essere un uomo copertina di questo bellissimo progetto. Quando me lo hanno detto sono rimasto davvero sconcertato. Poi ho visto la foto… e ho capito.

    Faccio una riflessione. Io sono tutti, ho le ferite di molti, ho passato le difficoltà di tanti, ho le rughe profonde di un’età di mezzo vissuta senza alcuna certezza. Io sono te, ho un percorso simile, ho sogni essenziali, sono provato, stanco, ma anche consapevole e speranzoso. Credo che quella foto sia stata scelta come immagine di copertina non perché rappresenta me, ma perché rappresenta te. Anzi noi. Tutti quelli della mia generazione: con una famiglia infranta, un lavoro stravolto dai cambiamenti, un fisico segnato da due crisi economiche epocali e dalle tragedie che si sono portate appresso.

    La mostra va in scena: ecco la Lunga vita

    L’onore che mi è stato fatto chiedendomi la disponibilità di rappresentare un’età dell’uomo, l’età di mezzo, è un onore per il quale non ho molti titoli. Anzi ne ho uno solo: sono stato in grado di affrontare tutto e di conservare un sorriso abbozzato sul volto, anche grazie alla mano di un bambino che mi sorregge. Quando ho visto quella foto ho pianto molto, perché dentro ci sono io e la mia capacità di dare un’immagine vera di me nel mio percorso digitale. Per questo sono stato trovato, per questo sono diventato un simbolo. Perché io sono te, sono noi, sono l’età di mezzo della lunga vita.

    La mostra fotografica va in scena dal primo al 13 ottobre 2021 a Palazzo Morando a Milano. L’ingresso è libero e la mostra è aperta dal martedì alla domenica. Ti consiglio di andarci, per vedere come è sofferto, bello, particolare, quello che abbiamo vissuto e quello che stiamo vivendo. Io sarò da quelle parti più di una volta, perché voglio capire quanti si riconosceranno in me.

    Io sono uno strumento

    Alla fine questa vicenda mi fa capire una cosa. Il mio lavoro è essere strumento. Imparo cose e le insegno agli altri, vivo cambiamenti e li descrivo, interpreto ruoli a beneficio di tutti, racconto storie e le diffondo. Sono un mezzo, uno strumento di pensiero, di riflessione, di azione e cambiamento. E tutto questo mi sembra bellissimo.