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  • Crescita canale YouTube: lezioni importanti

    Crescita canale YouTube: lezioni importanti

    Sto sviluppando il mio canale Youtube.

    In questo ultimo periodo di lavoro sulla crescita del canale Youtube ho capito alcune cose molto interessanti. Dopo un anno di lavoro sono arrivati i primi risultati di una certa consistenza. Ti metto qui alcune riflessioni su questa spettacolare piattaforma e sul momento in cui è “cambiato tutto”. Inoltre, troverai consigli sul suo pubblico e scoprirai le strategie che devi adottare per far crescere la tua comunità.

    Crescita del canale Youtube? Si, ma seria!

    Questa crescita del canale Youtube sarà seria e i contenuti più consistenti per le persone che si iscrivono. Quelli che leggerai qui sotto appunti derivati dalla mia esperienza diretta. È ciò che è realmente accaduto sul mio canale. È passato da 200 a 730 iscritti in poco tempo, tipo 3 mesi. Una crescita del canale Youtube verticale, sebbene statisticamente ancora non rilevante.

    Numeri insignificanti. Si, è vero, ma associati a una potente crescita delle visualizzazioni (ho aggiunto due zeri… ti basta?). Una specie di terremoto per una formica come me.

    Trovare la comunità del canale Youtube

    Un anno. Ci è voluto un anno di tentativi per individuare la comunità da intercettare. Per molto tempo ho parlato, sul mio canale, di argomenti che si avvicinano al mio lavoro. Smartphone, mobile content creation, social, IA: questi i mondi che affrontavo. Pensavo a un argomento, lo sviluppavo, producevo un video, pubblicavo… e passavo oltre.

    Non intercettavo una vera comunità di persone interessate alla tecnologia che ci circonda e allo smartphone, ma tanti pezzetti. Poi è arrivato un video, nemmeno dei migliori… ed è scoppiato tutto.

    Questo qui. Ho parlato dell’auto elettrica. Un argomento che non avevo mai affrontato. Il risultato? Quasi 20 mila visualizzazioni, una media di visione del video assurdamente più alta. Numeri pazzeschi per interesse, like, commenti e partecipazione. Questo era il segnale che aspettavo. Questo video è stato la sberla in faccia che mi ha fatto svegliare.

    Perché crei un canale?

    Mi sono fatto una domanda: perché ho creato questo canale? La risposta è stata semplice: voglio aiutare le persone a capire meglio la tecnologia. Voglio aiutarle a usarla meglio e a migliorarsi (nella vita e nel lavoro) grazie alla tecnologia. Vista la risposta che mi sono dato, ho capito che avevo sbagliato tutto. Ho pensato con più attenzione a quello che mi viene meglio nel mondo tech. Anche qui la risposta è stata semplice: so spiegare le cose difficili in modo facile.

    Di conseguenza ho iniziato le operazioni per cambiare orientamento, progetto editoriale, argomenti, tipologie di video.

    Canale Youtube: devi farti la Domanda

    Già, quella con la “D” maiuscola. In fondo, non mi ero mai domandato per chi stessi scrivendo. Questo fino al comparire del luminoso segnale di presenza di una vera comunità. Questa comunità aveva bisogno di me: già, sto parlando di quella che vuole sentir parlare di auto elettrica.

    È stato un momento fortunato. Fino al video che vedi su questa colonna del sito, non avevo mai parlato di auto elettrica. Allora mi sono fatto la Domanda. Si, ma per chi fai video? La risposta l’ho trovata nei dati. Su Youtube ho un pubblico superiore ai 45 anni di età. La maggior parte sono uomini (se vuoi iscriverti al canale clicca qui). Questo pubblico si collega dopo la fine della giornata di lavoro, dalle 18 in poi. In questa fase sto attirando gente nuova e non molti dei miei iscritti tornano a farmi visita (cosa pessima).

    Insomma ho visto in faccia il mio pubblico: l’ho trovato!

    Il progetto editoriale

    Sono sceso nel mio garage (dai scherzo, non ce l’ho). Ho cominciato a martellare il mio progetto editoriale precedente fino a far uscire quello nuovo. Un progetto semplice, diretto: un progetto mio. Cosa so fare meglio? Spiegare la tecnologia in modo facile. E allora sotto!

    Ho adeguato le playlist, cambiato le info del canale, definito il suo nome, la sua home. Ho aumentato la pubblicazione di short, deciso che farò due playlist che divagano (parlerò di calcio e di Milano). Il resto sarà incentrato sullo spiegare la tecnologia che ci circonda in modo semplice. Smartphone, hardware, software, social, IA, auto elettriche, mobilità, applicazioni: ecco i miei argomenti.

    Ho imparato ad ascoltare. Questo è successo nei mesi in cui il mio canale è passato da invisibile a visibile. Prima pubblicavo quello che sembrava utile a me, ora quello che è utile agli altri. Prima non conoscevo il mio pubblico, ora lo guardo in faccia. Giorni or sono non capivo perché alcuni video tiravano altri no, ora capisco cosa può tirare e cosa no.

    Canale Youtube, le lezioni imparate

    Alla fine ti metto qui le lezioni imparate da questo momento in cui tutto è cambiato.

    • Se vuoi far crescere un canale Youtube devi partire da una comunità.
    • Se non conosci perfettamente il tuo pubblico non sai come parlare e a chi.
    • A volte i progetti semplici sono molto meglio di quelli complessi.
    • Se non leggi i dati per bene sei un cretino.
    • Se non hai il coraggio di dirti “mio caro, hai sbagliato tutto”, il tuo canale Youtube non decollerà mai. Rimarrà a terra.

    Magari son consigli che ti possono servire… fammi sapere se hai bisogno di altro.

    Leggi anche: Youtube, il più potente di tutti.

  • YouTube, il più potente di tutti

    YouTube, il più potente di tutti

    La scoperta di YouTube.

    Mi occupo di live streaming da molto tempo e da un po’ (molto meno) di YouTube. D’altronde (e per fortuna) non posso sapere tutto. Da circa sei mesi, tuttavia, ho iniziato un percorso sul social dei video che mi ha portato a scoprire ogni angolo di questa piattaforma. Prima la consideravo solo una repository dei miei video, di quelli che mi servivano per fare embed sul mio sito. Poi, studiando, si è svelato davanti a me quello che penso sia, senza dubbio, il più potente dei social. Ecco i key point di questo articolo.

    Key point

    • Il contenuto riguarda ciò che si può trovare dentro YouTube, suggerendo la presenza di un vasto universo di contenuti.
    • Fare lo YouTuber è un mestiere fantastico. Questo contenuto ne descrive le caratteristiche.
    • Parla dell’enorme quantità di dati che YouTube possiede, descrivendoli come qualcosa di meraviglioso.
    • Fornisce spunti o indicazioni su come poter utilizzare i dati di YouTube.

    I video, gli spiegoni, ma non solo

    Dentro YouTube trovi il mondo. Il motivo per cui le persone ci vanno è semplice: trovare come si fa una cosa. Il social video di Google è il secondo motore di ricerca del mondo e questo è un po’ inquietante. Perché? Perché è di Google e il primo motore di ricerca è… Google. Ma parte questo…

    Lì trovi le spiegazioni, le cose che non sai, i modi di fare una cosa, un’operazione, una creazione, una riparazione, un problema di matematica o un cerchio disegnato in modo perfetto.

    E tanto altro… trovi intrattenimento, pensiero, volgarità, eccellenza, mediocrità. Trovi soprattutto persone che parlano ad altre persone e si collegano in diretta per mostrare fatti ed eventi, ma anche per rispondere a domande. Interagire. Dentro YouTube, quindi trovi comunità e hai tra le mani una potenzialità impressionante. Questo social è la televisione del 21esimo secolo e il bello è che tutti possiamo averne una. Perché è il regno del live streaming.

    Lo YouTuber, il mestiere più bello del mondo

    In Italia, in modo particolare, c’è una campagna abbastanza squalificante nei confronti degli YouTuber. Non la trovo giusta. Fare lo YouTuber è uno dei mestieri più belli che uno possa intraprendere perché ha a che fare con la creatività e con il parlare con le persone. Si tratta di un mestiere durissimo perché impone molto più di altri disciplina e costanza. Come se non bastasse bisogna alimentare la sacra voglia e il fuoco dell’esprimersi, del creare, del pensare, progettare e realizzare contenuti.

    E non è da tutti, anche se si può imparare. E’ un lavoro che, se improntato al contenuto di qualità, ti regala soddisfazioni enormi, a costo di sacrifici molto alti. E ti dona l’opportunità di conoscere benissimo la comunità cui parli perché i dati che offre sono assolutamente più precisi e più indicativi di qualsiasi altro social network. E su quelli devi ragionare per modificare e far evolvere le risposte che dai a chi fa domande su YouTube.

    I dati di YouTube, una miniera d’oro

    Ora che sto lavorando su un canale YouTube con migliaia di iscritti, il mio ancora non li ha, mi sto accorgendo della bellezza dei dati di questo social e del valore che hanno rispetto a tutti gli altri. Le visualizzazioni, le ore visualizzate dai video, gli iscritti, le entrate stimate, le curve di fidelizzazione video per video. Un mare di dati. E poi, il pubblico, il sesso, l’età, le città. I nuovi spettatori, gli spettatori che tornano. Il valore dei live streaming, dei video singoli, degli shorts rispetto al totale delle interazioni.

    Sono tutti dati che ti dicono come si muove il tuo pubblico, cosa gradisce e cosa non gradisce. Ti dicono, chiaramente, cosa vuole il pubblico e cosa puoi fare a meno di fare.

    Ti racconto un episodio. Su questo video.

    Un video del mio canale che la dice chiara su quello che penso del giornalismo e dei giornalisti.

    A un certo punto c’è un picco dell’attenzione nella curva del video. Per curiosità sono andato a guardare e ho visto che arriva esattamente sulle parole perché io odio il giornalismo e i giornalisti”. Capisci? Una scossa del pubblico quando dici determinate parole. È come avere chi guarda i tuoi video davanti a te. È una completa rivoluzione rispetto al passato di ogni giornalista o produttore del contenuto. In questo social è come se tu fossi sempre dal vivo perché questo social… è vivo.